Bassorilievo raffigurante un Angelo
Residenza privata, Roma.
Committente
Privato
Restauratori
Domizia Colonnello
Gioia Francesca
Stato di Conservazione:
Il bassorilievo ha uno degrado discreto ed era coperto da depositi coerenti e sostanze grasse.
Intervento di Restauro:
La prima operazione eseguita è la pulitura con solventi adeguati per la rimozione dei depositi incoerenti e le sostanze grasse. Si è eseguito il consolidamento della superficie del reperto ed, in fine, applicato un protettivo idoneo.
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Area Archeologica Pyrgi (S.Severa)
Strutture murarie a secco e materiali lapidei degli edifici del Quartiere cerimoniale di Pyrgi (S. Severa, RM)
Committente
Università La Sapienza di Roma, Direzione del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, piazza Aldo Moro
Restauratori
Domizia Colonnello
Gioia Francesca
Stato di Conservazione:
Le strutture murarie hanno un degrado elevato, crolli e perdita del materiale. I tufi sono disintegrati e hanno una superficie erosa, fessurata, fratturata e scagliata.
Intervento di Restauro:
Pulitura delle superficie e consolidamneto con adeguati materiali. Realizzazione di stuccature strutturali e formali, ricreazione dei muri crollati e della forma persa, rifinitura superficiale.
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Caminetto in Pietra
Caminetto in Pietra
Residenza privata, Civitavecchia.
Committente
Privato
Restauratori:
Maria Rosaria Esposito Piccolo
Gioia Francesca
Stato di Conservazione:
Il caminetto ha uno degrado discreto ed era coperto da depositi coerenti e sostanze grasse.
Intervento di Restauro:
La fase più lunga e importante è stata la pulitura con solventi adeguati per la rimozione dei depositi incoerenti e le sostanze grasse. Successivamente è stato eseguito il consolidamento della superficie del reperto.
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Balcone in Pietra, Casa del Fascio, Pomezia.
Committente
Comune di Pomezia
Restauratori:
Maria Rosaria Esposito Piccolo
Francesca Gioia
Domizia Colonnello
Stato di Conservazione:
La superficie lapidea del balcone ha un attacco biologico dovuto a funghi imperfetti e alghe che hanno causato un’alterazione cromatica soprattutto nelle parti lavorate delle colonne con l’elemento decorativo del “Fascio”. Sono visibili nella parte inferiore del balcone delle concrezioni carbonatiche/silicatiche causate dalle piogge acide che hanno sciolto parte della componente calcarea del materiale lapideo mista a deposito coerente come il particellato atmosferico (smog e polvere). La parte interna del balcone è stata rimaneggiata da un vecchio intervento che ha occultato l’intonaco originale di rivestimento interno al balcone e le soglie originali. Lo scarico dell’acqua originale, che si trovava all’interno della muratura è stato chiuso ed è stato creato un nuovo scarico eseguendo un foro nella parte esterna sulle lastre verticali del balcone. Questo intervento ha causato una rottura e microfessurazioni del cemento di struttura ammalorando localmente l’armatura di costruzione del balcone. L’ingresso dell’acqua non più veicolata correttamente, ha causato l’accelerazione della corrosione della struttura in ferro. Nella parte frontale del balcone sono visibili i vecchi fori dove alloggiava la scritta in bronzo, rimossa successivamente, e chiusi i fori con resina poliestere
Intervento di Restauro:
L’intervento di restauro è iniziato con il controllo della stabilità tra la struttura muraria e il balcone. Eseguendo dei tasselli nelle parti fondamentali si è stabilita una buona stabilità del collegamento del Balcone con l’edificio.
Una volta assicurata la stabilità della struttura si è proceduto alla rimozione dell’intonaco ormai decoeso eseguendo l’ispezione della struttura in ferro. Si è provveduto con la rimozione della corrosione e applicazione del convertitore di corrosione e, successivamente, è stato applicato un nuovo strato di intonaco e applicato il colore, giallo chiaro, a imitazione dell’intonaco originale. E’ stata eseguita la pulitura chimica del balcone con una miscela di prodotti idonei per la rimozione dell’attacco biologico e per il particellato atmosferico con spazzole e pennelli. E’ stato posizionato un elemento in PVC per facilitare la fuoriuscita dell’acqua dal balcone riducendo la sua percolabilità al di sotto dello stesso. Soo state chiuse le parti danneggiate, fessurazioni, lacune e microfessurazioni con una malta a base di polvere di travertino per rendere l’integrazione più simile al materiale originale.
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Area Archeologica Villa Casalotti, Roma
Committente
SSBAP
Assistenza alla ditta Arkin srls
Restauratori:
Maria Rosaria Esposito Piccolo
Francesca Gioia
Domizia Colonnello
Cristiana Ciocchetti
Stato di Conservazione:
L’intera area Archeologica ha un degrado diffuso molto alto. Sono visibili su tutte le creste murarie disintegrazione e polverizzazione dei materiali costitutivi – malta e laterizi. In alcune parti ci sono stati dei croli e perdita di materiale. L’intera area ha un diffuso attacco biologico e crescita di piante superiori che hanno portato a sgretolamento, fessurazioni e fratture su i muri e sollevamenti dei pavimenti musivi. L’intera area è coperta da depositi coerenti e incoerenti. L’intera superficie ha subito un restauro e sono visibili gli interventi precedenti soprattutto su grandi porzioni ricostruite (murature) e bauletti su tutte le creste murarie.
Intervento di Restauro: La prima fase dell’intervento si è concentrata sulla rimozione dei restauri precedenti (bauletti e stuccature) non più idonei. Sull’intera superficie sono stati applicati due prodotti per l’eliminazione dell’attacco biologico: un Erbicida per l’eliminazione delle piante superiori e un Biocida per la patina biologica: alghe e muschi. L’intera area è stata pulita meccanicamente con spatole, trower e pennellesse dure per l’eliminazione dei depositi incoerenti e coerenti che ricoprivano le strutture murarie e gli apparati musivi. La fase più importante e impegnativa è stata la ricostruzione di nuovi bauletti utilizzando materiale compatibile e riconoscibile legato con una malta che per colore e grana degli inerti usati è simile al materiale originale.
Si è eseguita la pulitura dei pavimenti musivi utilizzando una miscela di Sali inorganici e polpa di carta. Sono state rimosse le stuccature non idonee e sostituite con nuove in malta e inerti idonei. Sono state realizzate varie stuccature dove necessarie.
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